Geronta Sebezio è venerato dai suoi compaesani per la capacità miracolosa di richiamare in vita i morti. Chi desidera beneficiare di questa sua dote deve però firmare un "contratto" che lo impegna a compiere verso i parenti quegli atti di amore e di giustizia che, dopo la morte, permetteranno che si formi quella "catena d'amore" senza la quale il defunto non potrà resuscitare. Per tener fede al contratto stipulato da Gaetano Trocina, appena venuto a mancare, Geronta cerca di conciliare gli interessi della famiglia, i cui componenti si stanno già sbranando fra loro per l'eredità. In realtà il falso taumaturgo predica amore, ma è sicuro che a trionfare sono l'odio e l'avidità, e anche questa volta riesce a risolvere a proprio vantaggio le liti altrui, impadronendosi di una grossa fetta del patrimonio. La scena finale del Contratto, che culmina in un'orgia di beni materiali e grettezza spirituale, è una delle più grottesche e desolate del teatro di Eduardo. Presentata nel 1967 alla Biennale di Venezia, la commedia è stata riproposta dalla RAI nel 1981....