Il titolo suona volutamente paradossale. In Italia ogni anno vengono pubblicate decine di migliaia di novità librarie, e letteralmente non si contano gli esordi di poeti, narratori e saggisti. Il titolo di scrittore, insomma, non si nega a nessuno: tanto più che chiunque raggiunga una certa fama, a qualsiasi titolo (fossanche quello di efferato pluriomicida), si sente in dovere di corroborarla, e insieme sfruttarla, pubblicando appunto un libro. Il libro è così divenuto il feticcio per eccellenza della nostra «società del narcisismo». E attorno al libro sè affermata, con la nascita e il crescente predominio delleditoria di massa, una vera e propria industria della vanità: che passa per la macchina editoriale, improntata a criteri di produzione sempre più automatizzati e standardizzati; la filiera per molti versi perversa della distribuzione, sempre più condizionata dalle concentrazioni proprietarie; il tritatutto della promozione, che gigantografa le figure-feticcio degli autori à la page coi meccanismi numerolàtrici delle classifiche di vendita e la spettacolarizzazione dei festival letterari; infine la tonnara della vendita al dettaglio, che spinge i malcapitati lettori al consumo più immediato e irriflesso in luoghi sempre più alienanti e massificanti. A fronte di questo sistema apparentemente senza falle né residui, Senza scrittori mette in scena un guastafeste ingombrante, un grillo parlante curioso e molesto il critico Andrea Cortellessa che quelle falle e quei residui ostinatamente cerca e in parte trova, sottolineando le diverse interpretazioni che della famosa filiera contro un pensiero che tutto presenta, invece, come seconda natura possono essere date da soggetti diversamente responsabili. E che infine, quasi per caso, perviene in un luogo che pare fuori dallo spazio e dal tempo, la fantomatica Stazione di Topolò sita al confine con la Slovenia: dove espressione artistica e letteraria, relazioni personali e col territorio, senso della storia e dellidentità sembrano trovare un equilibrio precario quanto affascinante....